Canili Lager: Ora Si Muove Anche La Politica, ma la gente deve sostenere i volontari

>> 24 gen 2010

La vicenda dei cosiddetti “canili lager” in Italia è ormai ben nota anche a chi con l’animalismo non ha niente a che vedere. Il merito va soprattutto a “Striscia la Notizia“, lei ha portato e porta costantemente nelle case di gran parte degli italiani questa vergogna nostrana. Eppure, non succede niente,o quasi.

Chi si muove sono sempre e solo i volontari, a loro spese, a loro rischio soprattutto. In Italia, e questo vale spesso non solo per gli animalisti, la parola “volontario” sembra designare un soggetto privo di qualsiasi diritto e con soli doveri. Un essere, forse a questo punto neanche del tutto umano, in grado di farsi carico di qualunque responsabilità si decida di dargli; hai un problema con il tuo animale? Chiama un volontario!

iIl tuo cane morde chiunque? Non chiederti come l’hai trattato fino ad ora, chiama un volontario(quando va bene)! Fa la pipì in casa? Non chiederti se e quante volte lo hai portato fuori, ma mi raccomando, chiama un volontario! Il tuo cane è vecchio e non fa più la guardia ? Chiama un volontario,lui sicuramente potrà levartelo di mezzo, oppure portalo in canile, anche lì è pieno di volontari, il tuo cane non soffrirà e tu avrai la coscienza a posto.

Fantasie? Esagerazioni? Neanche per sogno. Lo stesso discorso vale per i gatti ( e probabilmente per qualunque animale possa stare in casa). Personalmente mi sono trovato ad assistere ad una scena moralmente aberrante, in un gattile-rifugio che per prudenza non nominerò. Mamma con due bimbi : “buongiorno, noi abbiamo questa gatta da qualche anno, ha fatto i cuccioli, ci teniamo i cuccioli e vi regaliamo la gatta, sa..per i bambini..”. Dal discorso ( incredibile!) s’intuisice chiaramente che questa gatta non sembri possedere sentimenti ( nè verso gli umani, nè verso i suoi cuccioli) e i volontari neppure; perchè certo a loro non dispiace sentirsi dire queste cose, nessuno di loro a fine giornata va a casa psicologicamente e moralmente disintegrato perchè è stato costretto ad avere a che fare con persone la cui superficialità rasenta l’inverosimile. Se chi sta leggendo pensa che sia stato appena descritto un caso, si sbaglia; questa è la normalità, quello che ogni giorno, in ogni parte d’Italia, chi spende la sua vita ad occuparsi di animali , ma sarebbe meglio dire chi vive la sua vita per.. occuparsi degli animali deve necessariamente sopportare; deve inoltre abbassare la testa, perchè se a questa gente provi a rispondere , alcuni si vendicano pure, contro gli animali ovviamente, davvero coraggiosi.

E allora, come si può pensare di risolvere un problema che è insieme economico, sociale e culturale come quello dei canili lager, se in questi ultimi i volontari, a cui tutti si rivolgono, ma che nessuno sostiene, spesso non possono neanche entrare a verificare la situazione? Come è possibile che questo succeda nonostante la legge 189/04 obblighi i proprietari dei canili, lager o meno, a permettere l’entrata dei volontari?

E come si può pensare che questi “paladini invincibili” ( e invincibili lo sono davvero) abbiano sempre il tempo e la possibilità di verificare le situazioni di emergenza, quando vengono chiamati ogni momento da “padroni” di animali per i motivi più futili? Quando vanno a lavorare? E poi.. chi paga tutti i loro spostamenti? Dove possono mettere tutti gli animali che salvano? Tutti a casa loro? Che case hanno? Si stimano tra i 600 e i 700 000 randagi, parlando solo di cani, più quelli che son stati già raccolti ovviamente. Ma d’altra parte sono volontari, vero?

Sarebbe, solitamente, compito del comune di turno, collaborare coi volontari, usando i soldi pubblici, soldi che invece, troppo spesso, finiscono in mano alla malavita organizzata. Dietro i canili lager infatti c’è un business miliardario, che non si basa solo sul furto dei soldi pubblici, ma anche sulle vendite illegali degli stessi animali , a svariati destinatari di moralità molto dubbia e di tutto ciò che da questa pratica consegue.

“Onorevoli colleghi la necessità di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta nasce dall’esigenza di acquisire tutti gli elementi conoscitivi sullo stato di emergenza relativa al fenomeno del randagismo che il nostro Paese si trova a dover affrontare, oltre a quella di redigere una mappatura dei canili modello e dei canili cosiddetti lager presenti sul territorio nazionale e di accertare l’adeguato svolgimento delle loro mansioni da parte dei servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali”.

Questa la proposta della deputata Barbara Mannucci (PDL), assieme alla collega Fiorella Ceccacci, in attesa che vi siano sviluppi sulla proposta ancora più profonda e soprattutto permanente, almeno nelle intenzioni, dell’onorevole Santanchè riguardante l’istituzione di un Garante del benessere animale. La commissione dovrebbe essere composta da venti deputati.

Bene queste proposte, molto bene anzi, ma il problema rimane lo stesso. Attualmente la legge, nonostante le modifiche Martini, che hanno inasprito non poco le pene e soprattutto hanno dato più potere a volontari e associazioni, non è poi così efficace; non tanto per la legge in sè, quanto per le possibilità, innumerevoli, di aggirarla. Vuoi perchè alcuni criminali hanno dei bravi avvocati, vuoi perchè le associazioni animaliste non sono (tranne pochissime) “persone istituzionali” forti, vuoi perchè “gli animali? beh sono animali, cosa volete?”

Ecco, è necessario che la gente, non solo chi è preposto a giudicare, ma il popolo inteso in senso stretto, non la pensi più in questo modo. E’ necessario che se un volontario cerca di salvare un animale (si può leggere anche come “essere indifeso”) qualcuno, anche se volontario non è, gli dia ogni tanto una mano. Solo allora qualcosa cambierà veramente, solo allora qualcosa cambierà, per tutti, definitivamente

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Azzurro è partito con il suo carrellino verso una nuova vita, auguri a te, tesoro, e alla splendida famiglia che ti ha accolto.

Dana coccolona

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